Il 2 giugno 1946 massiccia fu la partecipazione della popolazione veneta al referendum che sancì il passaggio dalla monarchia alla repubblica. Con l'entrata in vigore il 1º gennaio 1948 della Costituzione della Repubblica Italiana, nella nuova organizzazione dello Stato venne prevista la creazione del Veneto come regione a statuto ordinario.

Nel dopoguerra, riprese l'emigrazione che interessò America, Europa ed altre regioni del nord Italia.

Si stima in circa 3.300.000 le persone emigrate negli anni dal 1876 al 1976 dal Veneto, di fatto la regione italiana a maggior emigrazione in tale periodo (seconda è la Campania, con 2.500.000).

Durante gli anni cinquanta l'attività industriale di Porto Marghera iniziò a riprendersi dalle devastazioni portate dal conflitto, riprendendo a crescere, fino a raggiungere la massima espansione negli anni sessanta, quando il polo industriale divenne uno dei più importanti d'Europa.

A partire dagli anni sessanta, si è verificata in Veneto una massiccia proliferazione di piccole e medie imprese, che accelerarono lo sviluppo economico, rendendo la regione una delle più produttive e prospere d'Italia e del continente. Al contempo, con la crescita economica, il Veneto è divenuto terra d'immigrazione.